Soffri di linfedema?
Oltre al gonfiore della parte interessata dalla ritenzione linfatica si associa anche rossore, infiammazione o febbre?
Potresti essere affetto da una linfangite, che non va assolutamente trascurata.
Per scoprire di più su questa particolare patologia, molto frequente per chi è affetto da linfedema, continua a leggere questa pagina.
La linfangite e un‘infiammazione associata o meno a infezione di una zona o arto colpito da linfedema.
L’infezione non supera mai i limiti del tessuto affetto da stasi linfatica, e ne esistono diverse forme: infettiva, infiammatoria, chimica e neoplastica.
Le linfangiti sono molto frequenti nei pazienti affetti da linfedema, e causano spesso grandi problemi alla qualità della vita dei malati, aggiungendo quindi sofferenze e fastidi ad una condizione patologica già molto provante.
Le linfangiti sono una diretta conseguenza del problema principale che le genera: non il linfedema (altra conseguenza), bensì il danneggiamento o malfunzionamento di una parte del sistema linfatico.
Nei linfonodi, ossia i filtri del sistema linfatico, non servono solamente a drenare la linfa dai tessuti: sono anche organi essenziali per lo sviluppo della risposta immunitaria dell'organismo, e anche attraverso essi si genera la cosiddetta 'memoria immunologica', che permette al nostro sistema di difesa di riconoscere immediatatamente virus, batteri e qualsiasi altro microorganismo precedentemente affrontato e debellato.
Quando una stazione linfonodale, comprendente differenti linfonodi, è danneggiata o rimossa a causa di un intervento oncologico, tutta la parte del corpo adiacente ad essa ne risente in maniera considerevole: il mancato drenaggio della linfa causa l'accumulo della stessa che sfocia in un linfedema, e contestualmente si parla di immunodeficienza acquisita.
Questa riduzione delle difese immunitarie fa sì che la pelle adiacente al linfedema diventi molto più vulnerabile all'attacco di virus, batteri, funghi e qualsiasi altro microorganismo patogeno.
Le linfangiti infettive sono infiammazioni del linfedema cusate da infezioni batteriche o, molto più raramente, da forme virali.
La diffusione avviene tramite varie porte d'ingresso, che possono essere: piccoli traumatismi durante la manicure o la pedicure, tagli, graffi, punture d’insetto oppure per via ematogena (tonsilliti, influenza, granulomi dentari, ecc.).
Statisticamente, sono le linfangiti più comuni e frequenti: possono essere causate da diversi ceppi batterici quali lo Staphilocco, lo Streptococco aureo, il Pseudomonas, ecc.
Le forme di una linfangite infettiva possono essere molto varie, da lieve a molto grave.
Alle prime avvisaglie deve essere consultato il medico specialista linfologo da cui è in cura il paziente: il trascurare anche l'infezione di un piccolissimo graffio nell'area affetta da un linfedema può portare rapidamente all'espansione della lesione, rendendo il suo trattamento ancora più complesso.
La forma lieve di linfangite infettiva si presenta con puntini rossi, macchie, dolenzia dell’arto, edema senza febbre o al massimo febbre di 38°C.
A discrezione e valutazione del medico, si può curare con antiinfiammatori per 3-5 giorni, ma è necessario il riposo assoluto e non si devono applicare creme.
Se compaiono brivido scuotente, febbre alta (40°C e oltre), macchie, arrossamento diffuso, dolore edema importante, può essere necessario ricorrere d'urgenza agli antibiotici.
In ogni caso è obbligatorio il riposo assoluto, non bisogna applicare nessuna crema e non si può trattare la parte prima di 5-7 giorni, a seconda della gravità dell’infezione.
Ogni linfedema costituisce una sede di flogosi cronica sterile, determinata dalle proteine in eccesso presenti nei tessuti periferici a causa della stasi linfatica.
In base a ciò, può avvenire un'infiammazione acuta del linfedema a seguito a pressoterapia, linfodrenaggio, errore di bendaggio oppure sforzo eccessivo.
Un'infiammazione della zona affetta da stasi linfatica si può presentare anche dopo l'uso di agenti esterni irritanti quali detersivi od anche farmaci.
Infine, una linfangite può anche essere di origine neoplastica, da esempio dopo ripresa di NPL o degenerazione locale.
Data la loro natura, causa diretta di un problema che a sua volta causato da una patologia a monte, la prevenzione delle linfangiti si basa su tutta una serie di buoni comportamenti ed accortezze atte a minimizzare il peso della stasi linfatica, unita ad un'obbligatoria cura del derma.
Nel caso di linfedemi agli arti superiori, è opportuno evitare di portare pesi e di portare la borsa sulla spalla omolaterale all'intervento.
I graffi, le punture di insetto, le ferite in generale (anche le più piccole ed apparentemente insignificanti) devono sempre essere evitate oppure monitorate con estrema attenzione.
Le unghie devono essere tenute corte e pulite con una manicure costante, ma non bisogna farsi tagliare le cuticole.
Gli sforzi eccessivi vanno sempre evitati, così come vanno evitate le lunghe esposizioni al solo o comunque stare troppo tempo in ambienti troppo caldi: le scottature solari talvolta possono innescare una linfangite.
Il mantenimento ed il controllo del peso corporeo è altresì obbligatorio.
Per l'intimo superiore, è necessario indossare un reggiseno comodo, senza ferretto e con spalline larghe.
Per gli arti inferiori, è necessario curare particolarmente l'igiene dei piedi, e ricordarsi di usare sempre una buona crema idratante.
Non usare a lungo le scarpe da ginnastica, poiché il piede non traspira.
Può essere consigliato cambiare le calze più volte al giorno, specie con l'uso di scarpe da tennis.
Non camminare mai a piedi scalzi, poiché ci si potrebbe ferire sia in casa che in spiaggia, o peggio per strada.
L'igiene e cura della cute è un'accortezza quotidiana imprescindibile per qualsiasi soggetto anche non patologico, che diventa di essenziale importanza nel paziente affetto da linfedema.
Le linfangiti nella grande maggioranza dei casi partono proprio da una piccola infezione trascurata, spesso accaduta per poca cura alla pulizia.
È molto importante prevenire le linfangiti perché ad ogni infezione peggiora l’ingorgo linfatico dell’arto o della zona affetta linfedema, con l’incremento progressivo del suo stato.
Per prevenire ciò, è necessario lavare l'arto affetto da linfedema una volta al giorno, con detergente molto delicato.
Idratare abbondantemente la cute una o più volte al dì, e disinfettare sempre le piccole lesioni per più giorni, anche le punture di insetto.
Usare lozioni repellenti per gli insetti in estate e, ove possibile, prediligere abbigliamento leggero ma non troppo scoperto, soprattutto nella zona delle gambe e delle caviglie.
Data la particolare predisposizione alle infezioni delle parti affette da ristagnazione linfatica, è buona norma tenere a portata di mano un antifiammatorio e un antibiotico, da assumersi all'occorrenza (anche d'urgenza) sempre dopo parere medico.
Per gli arti inferiori valgono le stesse accortezze riportate poco sopra, ricordandosi di lavare piedi, caviglie e gambe giornalmente con detergente delicato, asciugando gli arti con molta cura: non sfregare con l'asciugamano, bensì tamponare delicatamente.
In estate, controllare le eventuali macerazioni interdigitali e disinfettarle immediatamente.
Anche per piedi e gambe, disinfettare sempre anche le più piccole lesioni per più giorni.
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