Attenzione: quest'articolo tratta di materie a carattere medico scientifico.
Per quanto le informazioni in esso contenute siano state selezionate e riportate con cura e con la massima precisione scientifica, non possono e non potranno mai sostituire il parere di un Medico o una visita medica specialistica, e debbono pertanto essere utilizzate per uso esclusivamente informativo.
In caso di dubbi e o domande, chiedi sempre consiglio ad un Medico.
Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: martedì 05 marzo, 2024
La linforrea
Stai perdendo liquido trasparente e maleodorante da una gamba sulla quale hai già sviluppato un linfedema?
Questo liquido continua a colare e, proprio dal punto dove sgorga, si è formata una specie di ulcera, che non riesce a guarire?
La pelle attorno alla perdita di questo liquido è diventata arrossata, squamosa, con un colorito scuro ed innaturale?
Potresti essere affetto da una linforragia, cioè una perdita di linfa causata da un problema al sistema linfatico del tuo corpo.
Non è una situazione che può essere rimandata, poiché è un pericolo serio per la tua salute.
Leggi questa pagina scritta dalla Dott.ssa Luisella Troyer, Chirurgo Vascolare Linfologo, per scoprire cos’è la linforrea, come si può diagnosticare e come si può trattare.
Che cos’è la linforrea?
Linforrea grave con linfangite in atto, causata da un severo stato di obesità
La linforrea, chiamata anche linforragia, è un gemizio di linfa, cioè una perdita continua di liquido linfatico da un dato punto del corpo.
Questa perdita può manifestarsi per diversi motivi, ma generalmente avviene nei punti dove si è già sviluppato un linfedema, cioè un edema dovuto ad una stasi linfatica.
La linforrea è una condizione innaturale del nostro corpo e identifica sempre un problema, serio, ai vasi linfatici e al drenaggio naturale della linfa, e dunque è una situazione che necessita sempre, anche con una certa urgenza, di supporto medico specialistico.Perdi liquido linfatico?
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Che cos’è la linfa?
La linfa (in celeste nel disegno) viene prodotta come materiale di scarto direttamente dalle cellule dei tessuti, e riversata poi nello spazio interstiziale.
I vasi linfatici, che permeano tutto il corpo arrivando in ogni punto, assorbono poi il liquido intestiziale e trasportano la linfa nel sistema venoso, dove sarà definitivamente smaltita da fegato e reni
La linfa, chiamata anche liquido linfatico o liquido interstiziale, è un prodotto di scarto del metabolismo umano e dei mammiferi in generale, composto principalmente da proteine e una piccola parte d’acqua.
La linfa è un sottoprodotto della respirazione cellulare, cioè quel meccanismo per cui i mitocondri delle nostre cellule convertono l’energia potenziale delle molecole di ATP (Adenosintrifosfato) in energia fisica per la loro sussistenza.
La linfa prodotta come scarto dalle cellule viene riversata da esse nello spazio interstiziale dei tessuti, e lì viene drenata da dei sottili e specifici vasi chiamati vasi linfatici.
I vasi linfatici, collegati tra di loro da un fitto e ramificato reticolo chiamato sistema linfatico, portano poi la linfa verso la circolazione venosa, dove sarà definitivamente scomposta e smaltita da fegato e reni.
In un adulto in salute, la produzione di linfa è considerevole: circa 2,5 litri ogni 24 ore, che vengono tutti drenati dal reticolo dei vasi linfatici.Perdi liquido linfatico?
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Il gemizio di linfa che sgorga dalla cute lacerata, o per il linfedema o per causa traumatica, porta rapidamente a macerazione la cute, con il conseguente attacco batterico.
La zona affetta dalla linforrea diviene quindi arrossata, rigonfia, squamata, spesso con vaste ulcere linfatiche, che emettono un odore nauseabondo, come di 'carne putrida'.
Questo odore attira velocemente mosche ed altri insetti, poiché è simile a quello della carne in putrefazione, spesso usata dagli atropodi per depositare le loro uova.
La giusta igiene e disinfezione della cute è dunque imperativa in caso di linforrea, per evitare spiacevoli complicazioni come... La scoperta di larve dentro l'ulcera linfatica.
Che cos’è il sistema linfatico?
In verde, le ramificazioni e lo schema del sistema linfatico umano.
In giallo il timo, ossia
l'organo linfoepiteliale principale del corpo.
Un danneggiamento in qualsiasi parte del sistema linfatico può provocare un linfedema, ovverosia un blocco della circolazione della linfa
Il sistema linfatico è il terzo sistema circolatorio umano, che si affianca al sistema venoso e quello arterioso, e compone con essi il più esteso sistema cardiocircolatorio.
È composto da una grande quantità di sottili e trasparenti vasi, chiamati vasi linfatici, che permeano ogni parte del corpo.
Al contrario del sistema venoso ed arterioso, che sono sistemi chiusi, il sistema linfatico è un sistema aperto: i vasi linfatici terminano negli spazi interstiziali, e lì assorbono in continuazione la linfa riversata dalle cellule e frutto della loro respirazione cellulare.
A linfa assorbita è poi riversata nel sistema venoso, a cui il sistema linfatico si collega in vari punti, per essere poi smaltita da fegato e reni.
I vasi linfatici assorbono non solo le proteine e i liquidi della linfa, ma anche i detriti dei grassi, nonché virus e batteri.
Posizionati in vari punti del sistema linfatico sono presenti delle specifiche ghiandole chiamate linfonodi.
Questi piccoli organi sono fondamentali per il nostro organismo, poiché a loro è demandato il controllo costante del flusso linfatico.
Quando i linfonodi rilevano una minaccia, ad esempio la presenza di virus, batteri o parassiti, si attivano immediatamente e cominciano a produrre i linfociti (gli anticorpi).
Questi linfociti possono essere generici, cioè non costruiti per aggredire un particolare microbo, oppure ‘specializzati’, cioè costruiti per aggredire specificatamente un particolare intruso.
I linfonodi difatti contengono dentro di loro la memoria immunologica del nostro corpo, cioè hanno conoscenza della mappatura genetica di ogni microbo precedentemente incontrato.
Questa funzione essenziale del sistema linfatico ci permette, di solito, di non ammalarci mai della stessa malattia contratta in passato, come ad esempio un’infezione virale, ed è alla base degli studi della branca della Medicina nota come Immunologia.Perdi liquido linfatico?
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Che cos’è la stasi linfatica?
In Medicina, si parla di ‘stasi linfatica’ quando vi è, in una data zona del corpo, un’impossibilità o una difficoltà da parte dei vasi linfatici a drenare correttamente la linfa dai tessuti.
Se la linfa non viene drenata entro poco tempo, la parte del corpo affetta da stasi si gonfia in maniera abnorme, dando origine ad un linfedema, cioè un edema da stasi linfatica.
Il linfedema può colpire ogni parte del corpo, a seconda del punto in cui il sistema linfatico ha subito un danneggiamento oppure una menomazione (o malformazione congenita), ma spesso si localizza sugli arti inferiori e sulle braccia.Perdi liquido linfatico?
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Che cos’è il linfedema?
Il linfedema è la manifestazione clinica della stasi linfatica, e si presenta come un gonfiore abnorme di una data parte del corpo, corrispondente al punto dove vi è un blocco del sistema linfatico.
A differenza di altri tipi di edema, ad esempio quello che si manifesta dopo una distorsione muscolare o dopo un trauma, il linfedema non è doloroso e, almeno all’inizio, appare anzi morbido e soffice al tatto.
Tuttavia, dopo poco tempo, la natura proteica della linfa fa coagulare il liquido stagnante, che diviene dunque duro e fibrotico, causando al paziente una grande difficoltà di movimento.
A seconda dl grado di compensazione dei vasi linfatici ancora attivi e vicini al blocco, il linfedema può aumentare di volume più o meno rapidamente, ma generalmente una volta iniziato non regredisce mai da solo, almeno fino a che non è stato risolto il problema al sistema linfatico che lo ha originato.
A livello medico, sebbene la sintomatologia sia eguale, si differenziano due tipi di linfedema: il linfedema primitivo e il linfedema secondario.Perdi liquido linfatico?
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Perché avviene la linforrea?
Grave vescica linfatica su linfedema secondario trascurato da anni, che ha necessitato il drenaggio della linfa mediante ago aspirato
La linforrea può avere differenti cause, ma tutte comunque rientrano nelle complicanze al sistema linfatico.
Come il linfedema, il gemizio di linfa può interessare differenti parti del corpo, e si manifesta in corrispondenza del punto di origine del danneggiamento linfatico.
Le cause più comuni della linforragia sono:
- Il linfedema, a sua volta conseguente la stasi linfatica che lo ha generato.
Se il linfedema è causato da una malformazione congenita presente già alla nascita è chiamato linfedema primitivo, se invece è conseguente ad un intervento chirurgico oncologico è chiamato linfedema secondario;
- Un lipo-linfedema, causato dall'iper-pressione del pannicolo abnorme di grasso sui vasi linfatici;
- La filariosi umana, chiamata anche 'elefantismo';
- Un trauma importante, che ha lesionato gravemente i vasi linfatici presenti sul punto dell’impatto;
- Un’operazione chirurgica, non necessariamente di interesse linfatico.
Ad esempio, un intervento di asportazione tumorale, oppure anche un naturale esito di liposuzione;
- Una formazione tumorale, il cui volume ‘schiaccia’ e comprime i vasi linfatici vicini alla massa del carcinoma
In generale dunque, qualsiasi condizione che comporti un danneggiamento o comunque una compressione anomala dei vasi linfatici può portare ad episodi di gemizio di linfa, e dunque di linforrea.Perdi liquido linfatico?
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Come si diagnostica la linforrea?
La diagnosi della linforrea è clinica, ed è effettuata mediante una visita linfologica.
Al Medico Linfologo esperto basta poco per accertare il gemizio di linfa, ma più complicata può invece essere la diagnosi per la causa scatenante della linforrea.Perdi liquido linfatico?
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Come si può trattare la linforrea?
Il linfodrenaggio manuale può essere enormemente potenziato dall'uso di particolari e specifici apparecchi elettromedicali che emettono una leggera tensione elettrica superficiale, in grado di smuorere ancora più efficacemente la linfa
La linforrea, o linforragia, è un sintomo di un danneggiamento linfatico, e non una causa.
La sua cura è quindi conseguente alla diagnosi della causa che l’ha generata e, ovviamente, alla risoluzione della stessa.
Nel caso che la linforrea sia causata da un linfedema, è imperativo iniziare la giusta terapia decongestiva, per mezzo della Terapia Complessa Decongestionante.
Tale terapia consiste nella cura e nell’igiene della cute, nel linfomassaggio manuale e nel successivo linfobendaggio, con l’opportuna ginnastica ad arto bendato.
Nel caso di linforrea post-chirurgica, è idoneo provvedere ad un percorso decongestionante e all’uso eventuale di specifici tutori elastici, per aiutare la circolazione linfatica a riprendere il regolare flusso, e decomprimere dunque l’edema che ha dato origine al gemizio di linfa.
Nel caso che la linforrea sia stata causata da un evento traumatico che ha lesionato i vasi linfatici, può essere opportuno provvedere ad un’indagine chirurgica, atta a stabilire se vi sia la necessità di intervenire chirurgicamente (entro certi limiti) per ripristinare la funzionalità dei vasi danneggiati.
Se la linforrea è causata da un lipo-linfedema, il paziente deve iniziare il giusto percorso di calo ponderale, atto ad alleggerire la pressione del pannicolo adiposo sui vasi linfatici.
In tutti i casi, comunque, è d’obbligo avere particolare cura nella gestione della cute macerata dalla perdita di linfa: la ferita va pulita e protetta adeguatamente, per evitare sovra-infezioni batteriche o micotiche che potrebbero peggiorare la condizione di partenza, e rendere molto più complicate le terapie decongestive.Perdi liquido linfatico?
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Qual è il Medico a cui rivolgersi in caso di linforrea?
Il bendaggio compressivo dopo il linfodrenaggio è parte integrante della Terapia Complessa Decongestionante, e serve a spremere in profondità i tessuti
La linforrea è una patologia linfatica che rientra dunque nella Linfologia, che a sua volta è una ultra-specialistica della Chirurgia Vascolare.
Il Medico specialista di riferimento è dunque il Chirurgo Vascolare: un professionista sanitario formato nel sistema circolatorio umano, compreso anche quello linfatico.
Purtroppo, in Italia la Linfologia è spesso considerata marginale nel contesto della Chirurgia Vascolare, e vi è una cronica mancanza di Medici preparati e competenti nelle patologie linfatiche.
Questo si trasforma in un problema per molti pazienti, impossibilitati a trovare il giusto Medico di riferimento nella loro città di residenza. Perdi liquido linfatico?
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Didascalia
Quindi ricorda che...
- La linfa è un liquido di scarto del nostro metabolismo, frutto della respirazione cellulare;
- La linfa è composta principalmente da proteine, con una piccola percentuale di acqua, residui di grassi, virus e batteri;
- Le cellule riversano la linfa direttamente nello spazio interstiziale, dove è assorbita dai vasi linfatici;
- I vasi linfatici compongono il ramificato sistema linfatico umano, separato rispetto al sistema venoso e a quello arterioso;
- Il sistema linfatico drena la linfa da ogni parte del corpo e la riversa nel sistema venoso, dove verrà smaltita dal fegato e dai reni;
- Se il sistema linfatico non funziona a dovere, la linfa può ristagnare nei tessuti, dando origine ad una stasi linfatica ed un linfedema;
- Una linforrea è una perdita di linfa da una parte del corpo, e può avere differenti origini: linfatiche, infettive, chirurgiche o traumatiche;
- Solitamente, la linforrea si manifesta nei pazienti affetti da linfedema cronico non adeguatamente trattato;
- Se il linfedema non è decongestionato, l'eccesso di linfa lacera la pelle, dando origine alla linforrea;
- La linfa che sgorga dalla pelle lacerata manda presto a macerazione la cute, che inizia ad emanare un odore nauseante di carne putrida;
- Per curare la linforrea, è necessario intervenire sulla sua causa scatenante;
- In caso di gemizio di linfa dovuto al linfedema, è necessario intervenire prontamente con la giusta terapia decongestionante
Soffri di linfedema a Milano? Posso aiutarti
Sono un Chirurgo Vascolare perfezionata in Linfologia, cioè quella branca ultra-specialistica della Chirurgia Vascolare che studia e cura le patologie linfatiche.
Da oltre trent’anni, studio il linfedema, sia primario che secondario, nonché tutte le terapie attualmente disponibili per dare sollievo a pazienti che, spesso, faticano molto a trovare il giusto supporto competente per la loro patologia.
La mancanza ormai atavica, in Italia, di una scuola dedicata alla Linfologia e il lassismo del mondo clinico verso i problemi, seri, dei pazienti linfatici mi hanno spinto ad aprire un ambulatorio specifico per questo genere di problematiche.
Assieme ai miei collaboratori, Medici, infermieri e Fisioterapisti di grande esperienza nella Linfologia, ogni giorno cerchiamo di rendere la vita dei pazienti affetti da patologie linfatiche purtroppo croniche, come il linfedema, un po’ meno dura e più sopportabile.
Il mio impegno è costante e continuo: affinché venga dato giusto supporto a tutti i pazienti linfatici, e vi sia finalmente una presa di coscienza generale (anche del mondo accademico) sull’importanza del benessere dei pazienti oncologici dopo un’operazione di rimozione tumorale.
Vent'anni di Chirurgia Vascolare e migliaia di casi clinici trattati con successo, l'eccellenza nella cura delle linfopatie e trent'anni di esperienza medica sempre al tuo servizio.
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