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Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: lunedì 04 luglio, 2022
Il sistema linfatico è un complesso sistema indispensabile alla vita di tutti i mammiferi, uomo incluso.
È un fitto reticolato formato da sottilissimi vasi linfatici, collegati a particolari strutture (linfonodi) e specifici organi, come il timo, la milza e le tonsille.
Il sistema linfatico ha tante funzioni essenziali alla sopravvivenza, tra cui il riassorbimento della linfa e, non meno fondamentale, la protezione dell’organismo dagli agenti infettivi.
Come qualsiasi altra parte del corpo, però, anche il sistema linfatico può danneggiarsi, a volte anche per cause esterne.
Quando, per un danno del sistema linfatico, la linfa non viene normalmente drenata, la parte del corpo che subisce l’accumulo linfatico può infettarsi.
Leggi questa pagina per scoprire da cosa origina una linfangite, come si può diagnosticare ed, eventualmente, trattare.
Il sistema linfatico è un articolatissimo e ramificato intreccio di piccolissimi vasi, trasparenti, che ricopre tutto il nostro corpo, ed è posizionato sotto la pelle e poco sopra della fascia muscolare.
I piccoli vasi sono collegati tra di loro attraverso un complesso sistema di diramazioni, con delle speciali ‘stazioni di passaggio’ che prendono il nome di linfonodi.
Un essere umano in salute ha linfonodi posizionati in tutto il corpo, soprattutto nell’area del collo e del sotto-collo, delle ascelle e dell’inguine.
Il compito primario dei linfonodi è essenzialmente quello di essere speciali memorie biologiche: i piccoli organi sono infatti capaci di memorizzare ogni ricordo genetico di qualsivoglia organismo che è penetrato nel corpo e, all’occorrenza, produrre l’immediata risposta immunitaria per contrastarlo, sotto forma di anticorpi.
Da questo, si può capire l’importanza estrema dei linfonodi: senza di essi, i mammiferi non sarebbero capaci di ‘memorizzare’ il DNA degli agenti infettivi con cui vengono in contatto, né di produrre le necessarie risposte immunitarie.
Gli anticorpi prodotti dai linfonodi sono inviati poi nel corpo, dove serve, sfruttando il sistema linfatico stesso, il cui altro compito fondamentale è permettere il recupero della linfa prodotta dagli interstizi degli organi.
La linfa è un composto trasparente, un liquido a base acquosa, contenente principalmente materiale proteico, prodotto come scarto del metabolismo dei tessuti degli organi.
Il sistema linfatico, che è un sistema aperto al contrario di quello sanguigno, per mezzo di appositi vasi, ‘risucchia’ la linfa negli interstizi degli organi e la riversa nel flusso sanguigno, impedendo quindi la ritenzione idrica.
Senza il sistema linfatico, oltre che sprovvisti di un canale veloce per la spedizione degli anticorpi, noi mammiferi ci gonfieremmo come veri e propri palloncini entro poche ore, finendo poi intossicati dalla nostra stessa linfa.
Ecco l’importanza estrema di un sistema che è fondamentale per la nostra vita, e che è bene tenere sempre efficiente ed in perfetto funzionamento.
La linfangite è un’infezione o infiammazione del sistema linfatico, causata da un attacco microbico, solitamente per colpa dei batteri streptococchi.
I batteri possono penetrare nel sistema linfatico di solito grazie ad abrasioni e tagli, a volte anche a causa della puntura di un insetto.
Sebbene gli streptococchi siano la famiglia batterica solitamente più comune nelle linfangiti, esse possono in realtà essere causate da una qualsiasi altra forma microbica, come lo stafilococco, e altri microbi.
L’infezione di un tratto del sistema linfatico ha elementi tipici e caratterizzanti, ben riconosciuti dal Medico Linfologo o comunque da un medico con esperienza pregressa nella patologia.
In prossimità dell’infezione si sviluppano lesioni, rosse, calde e dolenti, di gravità variabile a seconda del tipo di linfangite.
Le linfangiti lievi sono caratterizzate da comparsa di puntini o macchie rossastre, localizzate nella zona dove è presente l’anomalo gonfiore e sede dell’infezione.
A corredo delle macchie, si può manifestate febbre moderata o febbricola, al di sotto dei 38°C.
La linfangite severa è invece caratterizzata dalla comparsa improvvisa di brividi scuotenti e febbre alta, superiore ai 38°C.
Dopo poche ore dalla comparsa dei primi sintomi, sopraggiunge l’edema alla zona oggetto dell’infezione, che si gonfia, diventa molto dolente, molto arrossata e calda.
Una rara forma di linfangite è invece caratterizzata da anomale striature rossastre, che si diramano dalla zona dell’infezione lungo le vie linfatiche.
Può comparire a corredo febbre.
La terapia per l’infezione linfatica è dipesa dalla sua gravità.
Le linfangiti lievi, con febbre moderata inferiore ai 38°C, si curano generalmente con antinfiammatori e riposo assoluto.
Le linfangiti severe richiedono invece il ricorso agli antibiotici, antinfiammatori e, anche in questo caso, riposo assoluto.
In genere e nelle prime fasi della malattia, sulla pelle affetta da linfangite non si applica nulla, poiché la cute e il sottocute sono infiammati.
In un secondo momento, può essere previsto un trattamento topico, con l’uso di creme lenitive.
Dopo la risoluzione della fase acuta, è comunque sempre obbligatorio indagare le cause della linfangite, per identificare (nel caso) il blocco linfatico che ha dato origine all’infezione.
Va ricordato che la linfangite è una conseguenza, il cui problema a monte è un danneggiamento del sistema linfatico: ciò può essere causato a sua volta da una malformazione congenita (linfedema primitivo) oppure da un intervento esterno, come un’asportazione di una neoplasia.
Sospetti di avere una linfangite?Il linfedema è una stasi (ristagno) della linfa, causato da un problema di drenaggio del sistema linfatico.
Ciò può avvenire per una malformazione presente sin dalla nascita (linfedema primitivo) oppure dopo un intervento oncologico, dove vengono asportati i linfonodi vicini alla formazione tumorale.
L’asportazione dei linfonodi può causare un ristagno della linfa, aggravato dal fatto che la zona, non più protetta dai linfonodi, è maggiormente suscettibile all’attacco di agenti esterni.
Il paziente affetto da linfedema deve stare quindi particolarmente attento a graffi, piccoli tagli, abrasioni e soprattutto alle punture d’insetto.
Le punture d’insetto sono particolarmente pericolose perché, specie nelle punture da zanzara, la zona colpita generalmente si irrita, prude e il paziente quindi si gratta, infettando la ferita con i batteri presenti sulle mani e sulle unghie.
È essenziale sforzarsi di prevenire ad ogni costo una linfangite.
Non solo per ovvi motivi di benessere, ma per il fatto che, ad ogni infiammazione, il sistema linfatico si danneggia sempre di più.
Ogni nuova linfangite, quindi, peggiora lo stato di salute generale del sistema linfatico del paziente, aumentando conseguentemente anche l'inerzia della stasi linfatica.
La linfangite è la punta dell’iceberg di un problema molto più complesso, cioè il danneggiamento del sistema linfatico.
I pazienti affetti da linfedema sono naturalmente portati alle infezioni degli arti colpiti dal ristagno della linfa, e si parla quindi di una vera e propria immunodeficienza acquisita.
Appurato questo, la prevenzione delle linfangiti è conseguente.
Il paziente deve cercare di evitare in tutti i modi traumatismi della cute, anche i più lievi.
Tagli, abrasioni, graffi, manicure e pedicure, le già citate punture d’insetto: qualsiasi cosa che possa lesionare, anche in minima parte, la cute deve essere accuratamente evitata.
Ogni lesione, anche piccolissima, va immediatamente medicata e disinfettata e, nel caso delle punture di zanzara o di altri insetti che rilasciano sostanze pruriginose, la parte va subito coperta, disinfettata e assolutamente non grattata.
La prevenzione risulta fondamentale non solo per evitare la fase acuta della linfangite, ma anche per preservare la rimanente funzionalità del sistema linfatico.
Ogni linfangite, infatti, peggiora la stasi linfatica di tutto il sistema, e va quindi ad aggiungere danno al danno.
Ecco perché ogni linfangite prevenuta è, di fatto, già una terapia.
In caso di puntura di un insetto che ti fa venire febbre (anche moderata), brividi, dolore eccessivo nella zona della puntura, rigonfiamento ed arrossamento del braccio o della gamba dove sei stato punto, devi rivolgerti quanto prima al controllo medico, possibilmente presso uno specialista Linfologo.
Le possibilità di sviluppare una linfangite, soprattutto per pazienti con già accertati ed evidenti problemi da ritenzione linfatica, sono molto alte, e quindi l'intervento medico d'urgenza è vincolante.
Ricorda che ogni linfangite peggiora la condizione totale del tuo sistema linfatico: se è già compromesso, ad esempio dopo un intervento oncologico in cui sono stati asportati i linfonodi, il tuo sistema linfatico è più debole e delicato del normale, e deve essere assolutamente preservato.
Evitargli infiammazioni ed infezioni è la prima regola, che dovresti sempre tenere bene a mente.
La linfangite non è una patologia che regredisce da sola, ed è peggiorativa: la sua risoluzione richiede sempre un intervento farmacologico, e la terapia giusta è decisa dallo specialista Linfologo.
Se dopo essere stato punto da un insetto sperimenti i sintomi poco sopra esposti, non devi perdere tempo: recati immediatamente dal medico, se puoi da un Linfologo, e fatti visitare.Sospetti di avere una linfangite?
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Come qualsiasi altra infezione batterica, anche una linfangite può essere prevenuta: basta seguire delle semplici regole comportamentali, che impediranno ai batteri di attaccare in grande quantità la zona del tuo corpo immunodepressa.
Qui di seguito trovererai un breve lista di buone regole, che dovresti sempre seguire.
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La Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Vascolare specializzata nelle patologie linfatiche, in oncologia linfatica e in vulnologia.
Nella sua trentennale professione si è focalizzata sulla cura e sul trattamento (anche chirurgico) delle lesioni croniche a decorso ulcerativo, sulla corretta diagnosi e terapia del linfedema e sulla particolare cura e gestione del paziente oncologico pre e post chirurgia.
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Il suo approccio terapeutico per i pazienti linfatici è basato sulla Terapia Complessa Decongestionante, e su un follow-up preciso, puntuale e costante, comprensivo di particolare riguardo alla cura della cute e al linfobendaggio.
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