Attenzione: quest'articolo tratta di materie a carattere medico scientifico.
Per quanto le informazioni in esso contenute siano state selezionate e riportate con cura e con la massima precisione scientifica, non possono e non potranno mai sostituire il parere di un Medico o una visita medica specialistica, e debbono pertanto essere utilizzate per uso esclusivamente informativo.
In caso di dubbi e o domande, chiedi sempre consiglio ad un Medico.
Quest'articolo è stato aggiornato dalla Dott.ssa Luisella Troyer il giorno: martedì 05 marzo, 2024
Linfodrenaggio e trattamento del linfedema
Soffri di linfedema, e stai cercando un centro specialistico a Milano per la Terapia Complessa Decongestionante?
Lo studio della Dott.ssa Luisella Troyer è un'eccellenza italiana per la diagnosi e il trattamento del linfedema, sia primitivo che secondario.
Nello studio della Dottoressa è stata attrezzata un'intera équipe di fisioterapisti, massoterapisti e tecnici specializzati esclusivamente nella Terapia Complessa Decongestionante, ovverosia l'unica terapia riconosciuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come 'Gold Standard' per il trattamento per il linfedema e la stasi linfatica.
Leggi questa pagina per scoprire tutti i servizi di linfodrenaggio, linfobendaggio e ginnastica ad arto bendato dello studio della Dott.sa Luisella Troyer, che possono aiutarti a ritornare a una buona qualità di vita nonostante il tuo linfedema.
Cos'è il linfedema?
Linfedema arti inferiori con linfangite in corso
Il linfedema è la manifestazione sintomatica di un danneggiamento al sistema linfatico, o meglio a una parte dello stesso sistema linfatico, che genera un edema di linfa.
Linfedema è dunque una diretta conseguenza di una stasi linfatica, cioè di un mancato drenaggio della linfa prodotta naturalmente e costantemente dal nostro corpo, frutto di un problema a monte ai vasi linfatici preposti al riassorbimento del liquido.
Il linfedema è una patologia che può presentarsi in seguito a un evento esterno traumatico che ha danneggiato una parte del sistema linfatico, ad esempio un intervento oncologico di rimozione tumorale in cui sono stati asportati diversi linfonodi, oppure può manifestarsi spontaneamente per malformazione congenita.
Nel primo caso si parla di linfedema secondario oppure acquisito, mentre nel secondo caso si parla di linfedema primitivo.
Sebbene spesso ben poco considerato dai Medici e dalla Medicina in generale, il linfedema è un problema serio, che affligge una grande quantità di pazienti, specialmente pazienti oncologici, anche se i dati statistici dimostrano che comunque la patologia si presenta più o meno in equa misura anche con i casi primitivi.
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Che cos'è la linfa, e a cosa serve?
La linfa (in celeste nel disegno) viene prodotta come materiale di scarto direttamente dalle cellule dei tessuti, e riversata poi nello spazio interstiziale.
I vasi linfatici, che permeano tutto il corpo arrivando in ogni punto, assorbono poi il liquido intestiziale e trasportano la linfa nel sistema venoso, dove sarà definitivamente smaltita da fegato e reni
La linfa è un liquido trasparente, debolmente alcalino, composto principalmente da proteine, grassi, residui di carica microbica (batteri, virus parassiti), linfociti e acqua.
La linfa è essenzialmente un liquido di scarto, il sottoprodotto della respirazione cellulare, ovverosia quel processo metabolico che consente alle nostre cellule di rimanere vive e funzionali, permettendo la nostra esistenza fisica.
La linfa viene prodotta direttamente dalle cellule dopo la loro respirazione cellulare, e viene riversata poi nello spazio interstiziale.
Lì, nello spazio interstiziale, la linfa viene continuamente assorbita da dei sottilissimi e trasparenti vasi, chiamati vasi linfatici.
I vasi linfatici formano un fittissimo reticolo che permea tutto il corpo, chiamato sistema linfatico.
Sparsi in giro per il sistema linfatico, in punti specifici, troviamo dei punti nodali di particolare importanza, delle vere proprie stazioni di passaggio e filtraggio del liquido linfatico che sono chiamati linfonodi.
I linfonodi sono delle vere proprie stazioni di controllo, dove viene immagazzinata la memoria immunologica dei microrganismi che il nostro corpo ha incontrato durante la sua vita.
Questa gigantesca "banca dati genetica" viene utilizzata dal nostro organismo, proprio grazie ai linfonodi, per la produzione di anticorpi specifici, cioè linfociti adatti a combattere e a distruggere un determinato microbo, sia esso un batterio o un virus.
Il sistema linfatico ha quindi principalmente due compiti: il primo è quello del drenaggio della linfa dal tessuto interstiziale, il secondo è quello di inviare nel nostro corpo l’adeguata risposta immunitaria.
Tutti i vasi del sistema linfatico convergono in speciali vasi più grandi, come ad esempio il dotto linfatico principale, che a loro volta confluiscono nel sistema venoso.
Lì, nel flusso del sangue refluo, la linfa viene scomposta chimicamente dal fegato, e i residui espulsi tramite l'attività renale e la minzione, che completa quindi il ciclo.
La linfa è anche un ottimo strumento con cui il nostro corpo bilancia i liquidi necessari alla sua sopravvivenza: difatti, in caso di iper assimilazione dell'acqua, essa viene espulsa proprio grazie all'attività linfatica.
La produzione di linfa in una persona sana è decisamente copiosa: vengono infatti i prodotti 2,5 litri di linfa al giorno, tutti drenati dal sistema linfatico.
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Cos’è il sistema linfatico, e quali sono i suoi compiti principali?
In verde, le ramificazioni e lo schema del sistema linfatico umano.
In giallo il timo, ossia
l'organo linfoepiteliale principale del corpo.
Un danneggiamento in qualsiasi parte del sistema linfatico può provocare un linfedema, ovverosia un blocco della circolazione della linfa
Il sistema linfatico è uno dei tre sistemi idraulici del corpo umano (e dei mammiferi in generale), che assieme al sistema venoso e quello arterioso compongono il più grande sistema cardiovascolare.
A differenza dei sistemi venoso ed arterioso, deputati a trasportare ossigeno e nutrimento alle cellule e a recuperare il sangue refluo e de-ossigenato, il sistema linfatico ha il compito principale di drenare i residui del processo metabolico noto come ‘respirazione cellulare’, che consente a tutte le nostre cellule di vivere e auto-sostenersi.
Questi residui, composti essenzialmente da proteine, acqua e una piccola quantità di lipidi, compongono la linfa: un liquido trasparente, leggermente alcalino, che viene riversato dai tessuti nello spazio interstiziale.
Lì, i vasi linfatici, estremamente ramificati e sottili, grazie ad un processo chimico assorbono la linfa e, lentamente con un movimento non dissimile a quello della peristalsi intestinale, spingono il liquido verso il sistema venoso, dove verrà poi indirizzato verso il fegato e, successivamente, verso i reni, dove le scorie restanti saranno eliminate con le urine.
Sparse per tutto il sistema linfatico, in punti precisi, vi sono delle particolari ghiandole chiamate linfonodi, che fungono da vere e proprie ‘stazioni di sorveglianza e controllo’ di tutto il nostro corpo.
I linfonodi, difatti, monitorano costantemente la linfa che passa nei vasi linfatici, e sono pronti ad attivarsi, in un’incredibile velocità, in caso di situazioni anomale.
Tali ‘situazioni anomale’ coincidono nell’allarme dato da un’infezione microbica, virale, parassitaria o batterica, che i linfonodi riescono immediatamente ad individuare proprio filtrando il flusso linfatico.
Già, perché i vasi linfatici, oltre che a drenare acqua, proteine e lipidi, riescono a risucchiare anche virus e batteri eventualmente penetrati nel corpo.
Appena i linfonodi percepiscono una minaccia, vengono immediatamente attivate le difese automatiche del corpo: le ghiandole linfonodali, che dentro loro hanno una vera e propria ‘banca dati’ di ogni antigene incontrato nel corso della vita dell’organismo (cioè ogni singolo virus o batterio noto e già sconfitto dal sistema immunitario), iniziano subito a produrre linfociti specifici contro la minaccia, se nota.
Se la minaccia non è nota, vengono prodotti comunque linfociti generici, molto meno efficienti nel debellare il microbo.
Gli anticorpi prodotti vengono poi inviati immediatamente nella zona da difendere, sfruttando anche l’estrema ramificazione del sistema linfatico.
Da qui si può capire del perché il sistema linfatico sia spesso considerato come il sistema automatico a protezione della vita: senza di esso, non solo ci gonfieremmo come palloncini, intossicati dalle tossine presenti nella nostra stessa linfa, ma verremmo anche immediatamente sopraffatti da qualsivoglia virus o batterio.
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Il massaggio linfodrenante compreso nella Terapia Complessa Decongestionante è una terapia sanitaria, che non ha nulla a che vedere con i massaggi spacciati per 'linfodrenanti' effettuati nei centri estetici.
Il massaggio linfodrenante è dunque effettuato da professionisti sanitari come fisioterapisti e massoterapisti, adeguatamente formati e specializzati, che operano esclusivamente sotto controllo e prescrizione medica.
Ecco perché, per distinguerlo dal comune linfodrenaggio estetico (un atto inutile, poiché il sistema linfatico, se sano, già drena da sé e in maniera eccellente la linfa) il linfomassaggio della Terapia Complessa Decongestionante è chiamato anche Linfomassaggio Medico.
Quando il sistema linfatico non funziona: la stasi linfatica
La fovea è quell'esame clinico che, tramite la pressione dell'edema, stabilisce se esso sia fibrotico o meno.
In caso positivo, la fovea rimane come un solco evidente nella parte affetta da linfedema ancora
'fresca'.
Viceversa, in caso di linfedema già indurito e quindi fibrotizzato, l'esito è negativo
Il sistema linfatico è, come detto in precedenza, un sistema che funziona autonomamente e in maniera efficiente e rapida.
Il drenaggio della linfa funziona costantemente, ventiquattr'ore su ventiquattro, così come la vigilanza dei linfonodi e la produzione immediata di anticorpi in caso di attacco microbico.
Quando il sistema linfatico funziona, dunque, il drenaggio dei liquidi e delle sostanze di scarto non necessita di aiuto di alcun tipo, e tutto viene attivato automaticamente.
Vi sono però casi in cui il sistema linfatico non funziona correttamente, oppure subisce un particolare danneggiamento che lo fa smettere di funzionare.
Tali casi comportano sempre delle conseguenze per tutto l'organismo, spesso e volentieri pericolose e invalidanti.
Quando una parte nel sistema linfatico smette di funzionare, non viene intaccata solo la capacità di drenaggio della linfa, ma viene seriamente compromessa anche la capacità della risposta immunitaria di quella particolare zona in cui si assiste a quella che viene chiamata, in ambito medico, stasi linfatica.
La stasi linfatica è, come il nome lascia intuire, un blocco della circolazione della linfa, che non viene più adeguatamente drenata dal sistema linfatico.
Tale blocco può essere causato da una malformazione congenita dei vasi linfatici oppure da un loro danneggiamento, successivo ad esempio ad un intervento chirurgico invasivo (come una rimozione oncologica).
Quando la linfa non viene più trainata, ristagna e si accumula nella parte in cui vi è il blocco linfatico, dando origine a quello che viene chiamato un linfedema.
Il linfedema, congiunzione delle parole linfa ed edema (gonfiore) è dunque un accumulo abnorme e patologico di linfa non efficientemente drenata, che può affiggere un qualsiasi punto del corpo, coincidente con la parte del sistema linfatico che non funziona più a dovere.
La linfa, come detto in precedenza, viene prodotta a getto continuo dei nostri tessuti: se non immediatamente drenata dal sistema linfatico, essa coagula abbastanza velocemente, per via dell'alto contenuto proteico che la compone.
La stasi linfatica quindi, dopo un po' di tempo che non viene drenata, smette di essere morbida al tatto e diviene dura e fibrotica, a volte talmente tanto da impedire i normali regolari movimenti del paziente.
Il linfedema, come detto, può fingere qualsiasi parte del corpo non efficientemente drenata dal sistema linfatico, ma spesso, per motivi di pura gravità, si accanisce nella parte inferiore del fisico, in particolar modo sulla zona addominale e sulle gambe.
Non sono comunque rari casi di linfedema inguinale, ai genitali, alle braccia oppure anche al volto, a seconda della zona in cui vi è il danneggiamento linfatico che non riesce a drenare in modo opportuno la linfa.
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I diversi tipi di linfedema: primitivo o secondario
Il linfedema viene classificato, a livello medico, a seconda della sua origine.
Abbiamo dunque due tipi distinti di linfedema, che non cambiano a livello terapeutico ma che possono essere utili al Medico per stabilire la giusta diagnosi: linfedema primitivo e linfedema secondario (o acquisito).
Il linfedema primitivo è causato da una malformazione congenita di una parte del sistema linfatico.
Ciò vuol dire che il paziente che sperimenta il linfedema primitivo nasce già con una parte del sistema linfatico malformata, e spesso la patologia rimane silente per molti anni, senza dare sintomi di alcun genere.
La manifestazione evidente di tale malformazione, cioè il linfedema primitivo, può avvenire in qualsiasi momento nella vita del soggetto, anche in età avanzata.
Non sono ancora ben noti i motivi per cui un linfedema primitivo si manifesta così all'improvviso, senza una motivazione apparente, ma solitamente lo scoppio della malattia è associato a un piccolo evento traumatico, come ad esempio una banale storta, una slogatura, un qualsiasi tipo di evento che, in qualche modo, rompe l'equilibrio del sistema linfatico e fa scatenare l'edema.
Il linfedema secondario è invece un linfedema insorto dopo un danneggiamento esterno del sistema linfatico: dopo un incidente, dopo una ferita particolarmente seria oppure, nella maggioranza dei casi, dopo un intervento di rimozione oncologica.
I protocolli internazionali per la risoluzione chirurgica di molti tumori prevedono, oltre all'asportazione della massa tumorale con il relativo tessuto sano di sicurezza a contorno, anche l'asportazione delle stazioni linfonodali ad essa immediatamente adiacenti, che possono essere state infettate dalle cellule cancerose.
Questo danneggiamento, purtroppo inevitabile, del sistema linfatico, nel 20% dei casi da origine poi ad un linfedema, che può manifestarsi anche molti anni dopo l'intervento oncologico.
Anche in questo caso, non è prevedibile a priori l'insorgenza del linfedema, né stabilire quando esso potrà manifestarsi.
Un linfedema secondario può dunque manifestarsi subito dopo l'intervento oncologico oppure molti anni dopo di esso.
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Essendo composta principalmente da proteine (quindi, in essenza, da polimeri) la linfa è un liquido che coaugula, divenendo quindi fibrotico.
Se permane per troppo tempo nei tessuti, quindi, la linfa indurisce la stasi linfatica, e il linfedema diventa così duro, rendendo i movimenti del paziente molto complicati.
Il massaggio linfodrenante ha il compito di defibrotizzare la linfa coaugulata, con una serie di movimenti che sciolgono la parte fibrotica e la indirizzano verso le vie linfatiche ancora sane ed attive.
Qual è la terapia per il linfedema?
Il linfodrenaggio manuale può essere enormemente potenziato dall'uso di particolari e specifici apparecchi elettromedicali che emettono una leggera tensione elettrica superficiale, in grado di smuorere ancora più efficacemente la linfa
Purtroppo, allo stato attuale della Medicina della Chirurgia, non è possibile ricostruire parti del sistema linfatico danneggiate oppure asportate chirurgicamente.
Questo vuol dire che il linfedema è, al momento, una patologia cronica e irreversibile, che comunque può essere trattata con una particolare e speciale terapia fisica, in grado di contrastare l'edema linfatico e dare al paziente una buona, a volte anzi eccellente, qualità di vita.
Tale terapia è chiamata Terapia Complessa Decongestionante, e secondo le valutazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, è definita come il 'Gold Standard' per il trattamento del linfedema.
Tale terapia si basa su quattro pilastri fondamentali:
- Il massaggio linfodrenante
- Il bendaggio elasto-compressivo
- La ginnastica ad arto bendato
- La cura e l'igiene della cute
Quando questi tre pilastri fondamentali della Terapia Complessa Decongestionante sono rispettati, la terapia risulta efficace.
Di contro, quando anche solo uno di questi pilastri non hai rispettato, la terapia risulta inefficace, e il paziente non può trarre beneficio adeguato dalle cure.
Il massaggio linfodrenante è un particolare un massaggio che, come il nome lascia intuire, ha il compito di agevolare il drenaggio della linfa.
Vi sono molte scuole di linfomassaggio, e di certo la più famosa è la scuola Vodder, che gode di particolare fama ed è sicuramente una delle migliori, che garantisce, se ben praticata, risultati di assoluta qualità.
Tramite il massaggio linfodrenante, che è un massaggio estremamente leggero e delicato, il fisioterapista o il massoterapista esperto defibrotizza la linfa e, con movimenti cadenzati, la indirizza verso i rami del sistema linfatico ancora attivi, di fatto bypassando la parte danneggiata.
Il bendaggio elasto-compressivo viene invece praticato subito dopo il linfomassaggio, ha lo scopo di spremere in profondità i tessuti, evitando che l'edema si ripresenti.
Il bendaggio elastocompressivo è fondamentale per spremere in profondità i tessuti, e deve essere sempre associato ad una seduta di linfomassaggio, per tutta la durata del trattamento
Il bendaggio elasto-compressivo per il linfedema è un bendaggio multistrato, visivamente ingombrante ma che comunque garantisce al paziente i naturali movimenti.
Subito dopo il bendaggio, il fisioterapista o il massoterapista fanno eseguire al paziente una specifica ginnastica ad arto bendato, che allo scopo di spremere ancora più in profondità i tessuti e garantire quindi un migliore drenaggio.
Alla fine della Terapia Complessa Decongestionante, o per meglio dire alla fine del ciclo deciso dal Medico per la situazione specifica del paziente, vengono indossati dei particolari tutori elasto-compressivi, che devono essere portati ogni giorno, poiché il loro uso impedisce il ritorno della stasi linfatica.
La cura e l'igiene della cute è il pilastro fondamentale per impedire che la zona affetta da linfedema, o per meglio dire la pelle della zona affetta da linfedema, subisca lacerazioni ed infezioni, che possono dare origine a pericolose e dolorose linfangiti.
La linfangite è un'infezione delle vie linfatiche, purtroppo molto frequente nei pazienti affetti da linfedema, poiché la zona che subisce la salsa linfatica diviene naturalmente immunodepressa, e quindi più suscettibile di attacco batterico.
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A Milano, il centro d’eccellenza per il linfodrenaggio medico per il linfedema
Lo studio della Dott.ssa Luisella Troyer, in pieno centro a Milano, è l’eccellenza meneghina per il trattamento del linfedema, sia primario che secondario.
Nello studio, modernamente attrezzato, è presente un’equipe dedicata di fisioterapisti e massoterapisti con grande esperienza nel trattare il linfedema, nel linfodrenaggio e nel linfobendaggio.
Lo studio della Dottoressa è uno dei primi, in Italia, ad utilizzare, nel corso delle sedute di linfodrenaggio, la tecnologia a microcorrenti superficiali, che potenza enormemente l’attività di drenaggio della linfa e permette di ottenere migliori risultati con meno sedute.
Il costante controllo medico da parte della Dottoressa garantisce al paziente una cura totale, con precisi piani terapeutici personalizzati, completati dalla prescrizione e dalla realizzazione di tutori elastici su misura, in grado di offrire eccellenti qualità di comfort e, al contempo, di efficacia.
Un centro dedicato al linfedema a Milano
La Dott.ssa Luisella Troyer è un Chirurgo Vascolare perfezionata da oltre trent’anni in Linfologia e Linfologia Oncologica.
Le migliaia di case study e di pazienti trattati nel corso di una costante ricerca medica ti assicurano l’eccellenza nel trattamento del infedema, garantendoti una cura costante, totalmente personalizzata per il tuo caso clinico.
Perché mai come nel linfedema il trattamento deve essere assolutamente personalizzato per il paziente, con un follow-up specifico che cambia, anche di molto, da situazione a situazione, e controlli che devono essere necessariamente programmati in base alla risposta del corpo alle cure.
Lo studio della Dottoressa è un centro con grande esperienza nel linfodrenaggio, nel linfobendaggio e la ginnastica ad arto bendato, per pazienti affetti da linfedema, sia primitivo che secondario.
Il Dott. Andrea Currò, Fisioterapista esperto di stasi linfatica, è lo specialista di riferimento per i pazienti affetti da linfedema, perfezionato nella Terapia Complessa Decongestionante.
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Quindi ricorda che...
- Il nostro corpo assimila energia col nutrimento che, grazie all'ossigeno, viene utilizzato per mantenere vive le nostre cellule, in quella che viene chiamata 'respirazione cellulare';
- La respirazione cellulare, che permette alle cellule di avcere energia necessaria alla loro sussistenza, produce come elemento di scarto un liquido alcalino ad alto contenuto proteico, chiamato linfa;
- La linfa viene riversata dai tessuti nello spazio interstiziale, in continuazione;
- In 24 ore, il corpo umano produce circa 2,5 litri di linfa;
- Nello spazio interstiziale, la linfa è raccolta, con un particolare processo chimico di assorbimento, da specifici e sottilissimi vasi chiamati vasi linfatici;
- Il sistema linfatico è uno dei tre sistemi idraulici del nostro corpo che, assieme al sistema venoso e quello arterioso, forma il più grande sistema cardiovascolare;
- La linfa viene drenata dal sistema linfatico e viene poi immessa nel circolo venoso, dove sarà scomposta chimicamente dal fegato e smaltita tramite l'attività renale;
- Se la linfa non viene correttamente drenata può ristagnare, dando origine ad un edema chiamato linfedema;
- Il linfedema è una conseguenza della stasi linfatica, frutto a sua volta di un danneggiamento del sistema linfatico;
- Il sistema linfatico può essere già danneggiato alla nascita e dare quindi origine ad un linfedema primitivo, oppure può essere danneggiato da un evento esterno, dando quindi origine ad un linfedema secondario;
- Il 20% dei pazienti oncologici sviluppa, dopo l'intervento di rimozione tumorale, un linfedema;
- Non è possibile stabilire a priori se e quando un linfedema secondario si possa manifestare;
- Un linfedema primario può scatenarsi in qualsiasi momento della vita, anche in età adulta, solitamente dopo un piccolo evento traumatico;
- Allo stato attuale della Medicina e della Chirurgia, non è ancora possibile ricostruire parti danneggiate o mancanti del sistema linfatico;
- La Chirurgia per il linfedema è, al momento, abbastanza grezza e inefficace, poiché tenta di creare delle anastomosi (shunt) linfo-venosi, quasi sempre con scarso successo;
- La terapia per il linfedema è una terapia fisica, compresa in un protocollo chiamato Terapia Complessa Decongestionante;
- L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito la Terapia Complessa Decongestionante come il trattamento 'Gold Standard' per il linfedema;
- La Terapia Complessa Decongestionante si basa su particolari massaggi linfodrenanti, dei bendaggi elastocompressivi, la ginnastica ad arto bendato e la cura e l'igiene della cute;
- La pelle attorno al linfedema è particolarmente delicata, poiché la zona risulta immunodepressa dalla stasi linfatica, e deve pertanto essere adeguatamente protetta dalla giusta igiene e cura;
- Un linfedema trascurato fibrotizza e diviene duro in breve tempo, poiché le proteine presenti nella linfa coaugulano se non drenate;
- La linfangite è una complicazione del linfedema, dovuta ad un attacco batterico delle vie linfatiche;
- Bisogna assolutamente evitare le infezioni alle vie linfatiche, poiché ogni linfangite peggiora ulteriormente la situazione dei vasi linfatici, complicando ancora di più il linfedema
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Il mio studio di Milano ha grande esperienza nella diagnosi e nel trattamento di tutte le patologie del sistema vascolare e linfatico, con un'elevata attenzione nel trattamento del linfedema e di tutte le affezioni linfatiche, come ad esempio le linfangiti.
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